venerdì 28 marzo 2008

Chi ha paura della Semiotica?

Giano bifronte, senza dubbio. Strtturalismo e generativismo ma anche (grazie Veltroni), interpretazione, interpretazionismo (?)... La semiotica si ciba di meccanismi, quelli della significazione, descrive il funzionamento di testi, che andrebbero forse considerati non più solo ergon ma energeia. Il Giano semiotico guarda contemporaneamente due direzioni opposte, eppure contempla una sola radice: il collo della sua doppia testa. La Semiotica sarà pertanto frivola e impegnata, accattivante ma svilente, coerente nella sua disomogeneità. E' la sua escheriana natura a renderla viva, e la consapevolezza di questa stessa natura che interessa.
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